martedì 19 gennaio 2021

BUONGIORNO!

Ciao a tutti!

Oggi non ho niente da mostrarvi perchè non ho avuto proprio tempo di prendere l'ago in mano! Ma vi voglio raccontare una bella storiella che ho letto non mi ricordo dove cmq su internet ... 

Siete curiosi? Vi accontento subito!

LA STANZA DELLA RICAMATRICE

C'era una volta un paio di forbici da cucito che non stavano mai zitte. Apri e chiudi, apri e chiudi, quelle lì cianciavano di continuo e nella stanza da lavoro c'era sempre un certo trambusto.

Accadeva ad ogni ora del giorno, le forbici baldanzose tenevano banco e roteavano nell'aria sorrette dalla sapiente mano di una celebre sarta. Quelle forbici instancabili tagliavano stoffe e cotonine, sete e imbottiture e non la finivano mai di parlare. La sarta era piena di inventiva e oltretutto aveva il sonno leggero, così a volte nel cuore della notte si metteva a cucire.

- Ma insomma, qui c'è gente che vuole dormire! - protestavano i bottoni risvegliati dal loro sonno beato.    - Noi non ne abbiamo colpa! - ribattevano le forbici - qui ci sono borsine e pochette da preparare! E si avvicina il Natale, non c'è tempo da perdere!

In questi casi il metro si arrotolava su se stesso e si voltava dall'altra parte, era un tipo che non amava le discussioni. Tutti gli altri invece, ah! Avreste dovuto vederli!

Dovete sapere che la sarta era anche un'abile ricamatrice e quando si metteva al lavoro le matassine di moulinè facevano a gara per essere le prescelte, ognuna di loro si distingueva con un numero che si era democraticamente stabilito che tutte si mettessero in fila in ordine crescente.  Così quanto sentivano il chiacchericcio delle forbici, tutte si rizzavano in piedi e si allineavano come obbedienti soldatini.

- Io non faccio testo - diceva sicuro in nero - io sono l'unico, vi voglio vedere a prendere il mio posto!         - E lo stesso vale per noi! - ribadivano le due tonalità di bianco con tono altezzoso - nessuno ci può rimpiazzare!

Le altre matassine invece erano in evidente concorrenza tra di loro, i rossi bisticciavano in continuazione, i rosa erano più pacati, è vero, ma il fucsia era un vero attaccabrighe e tutti cercavano sempre di non discutere con lui.

I blu e gli azzurri  erano giunti ad un compromesso diplomatico: avevano deciso di presentarsi sempre in coppia, pensavano così di avere maggiori possibilità di essere scelti. I gialli erano prepotenti e litigiosi, dalle loro parti si sentiva sempre questionare.

Il marrone era paziente e rassegnato, ogni tanto scuoteva la testa e sospirando diceva:

- Speriamo di non finire di nuovo a fare il tronco dell'albero, mi tocca sempre quella parte lì!

Il viola da parte sua, considerava un privilegio il fatto di esser scelto di rado, diceva che questo lo rendeva più ricercato. Era un cuor d'oro il viola, ogni volta accorreva a consolare il beige che soffriva di complessi di inferiorità. Quando era il momento della selezione il beige scoppiava sempre a piangere e tra i singhiozzi farfugliava:

- Non ce la farò mai a competere con gli altri, a me vengono assegnati solo i ruoli di secondo piano!

E nel frattempo sotto l'armadio si consumava un dramma. Da molti giorni giaceva sul pavimento un sottilissimo ago che sgolava per chiedere i soccorsi.

- Aiuto! qualcuno venga a raccogliermi, sono qui sotto!

Ahimè, nessuno sentiva la sua vocina flebile! L'ago era terrorizzato, più di una volta aveva rischiato di finire risucchiato dall'aspirapolvere, aveva anche avuto incontri ravvicinati con le gatte di casa ma del suo destino nessuno poteva interessarsi.

I ditali erano tipo attenti e sempre pronti a mettersi al lavoro, avevano deciso all'unaminità di fare i turni, e avevano anche tentato di convincere le matassine a fare lo stesso ma nessuna aveva dato loro retta, il fucsia in quella circostanza era montato su tutte le furie così i ditali si erano ritirati in buon ordine senza mai più intervenire.

Il puntaspilli invece aveva un bel carattere, era docile e remissivo, faceva il suo dovere senza mai lagnarsi. Stoico e paziente non si lamentava mai, anche se, a dire il vero ne avrebbe avuto tutte le ragioni! Quella stanza era un piccolo mondo, la vita non è semplice per nessuno, credetemi, neanche in un cestino da lavoro.

E poi arrivava lei, la ricamatrice con cura selezionava i coloro, le stoffe e i fili. E quelli che non venivano prescelti si facevano da parte, tutti sapevano bene che la padrona di casa era solerte e fantasiosa, prima o poi a tutti sarebbe toccato l'onore di finire tra le sue mani!

Lei impugnava le forbici e iniziava a tagliare e loro come sempre si mettevano a parlare, quando poi erano proprio di buon umore addirittura cantavano!

- E basta! In questa stanza non si chiude occhio! - brontolavano i rocchetti di filo.

Accadeva ad ogni ora del giorno e della notte, nella stanza della ricamatrice.


CARINA VERO?

Ora però vi saluto con questa bella cartolina a presto!



 

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BUONGIORNO

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